Buongiorno oggi intervistiamo la scrittrice Ilaria Di Roberto ,con lei parleremo della sua storia e di temi di stretta attualità come nostra consuetudine.
La prima domanda : una tua breve presentazione per i nostri lettori ?
Innanzitutto non amo definirmi scrittrice. Avendo avuto una madre che mi ha sempre trasmesso sin dall'infanzia la bellezza dell'Umiltà, preferisco vivere con la convinzione che nessun essere umano è così completo da potersi conferire "etichette" o ''titoli". Per quanto si possa essere bravi o avere delle competenze in un determinato campo, preferisco vivere nella convinzione che nella vita non si finisce mai di imparare. Amo scrivere, è una passione che mi ha trasmesso mia madre dall'età di 3 anni. È grazie a lei che ho maturato la passione per la scrittura e per la poesia. Amo dar voce alle mie emozioni e a quelle degli altri attraverso le parole, che a mia opinione restano il miglior lascia-passare per arrivare al cuore di ognuno di noi. Oltre alla scrittura sono anche amante del ballo, che ho praticato per anni, del canto e dell'arte in genere. L'arte è l'apice dell'espressione e della comunicazione. Mi piace pensare che quando scrivo il mio animo si fonde con quello del lettore. Finora ho pubblicato solo un libro, "Anima" che è una raccolta di poesie ed ora sto lavorando ad altri due romanzi e ad una raccolta di prose intitolata "Tutto ciò che sono" che pubblicherò a breve.
Asia Gianese, 22enne, a La Zanzara su Radio 24 racconta come si vive da influencer. “Mi alzo – dice – e non faccio nulla di solito. Qualche volta faccio le foto, ho sempre pranzi e cene pagate nei locali, sono sponsorizzazioni: come giudichi questa evoluzione della figura femminile tramite l’esposizione continua sui social ?
Più che evoluzione, direi che ci troviamo ai margini di una regressione vera e propria. Se inizialmente, più precisamente nel periodo dell'avvento di questi nuovi mezzi di interazione, utilizzavamo i social come "arricchimento" per quel che concerneva le relazioni sociali, oggi abbiamo praticamente sostituito il reale con il virtuale. Purtroppo a questa involuzione non riguarda solo il genere femminile. E parlo da donna che purtroppo e a dispetto delle problematiche che ho vissuto, ha sempre mantenuto un profilo piuttosto alto. Nonostante ciò non sono dipendente dai social e anziché utilizzarli per fare amicizia, date le ultime vicissitudini preferisco utilizzarli per passatempo e per prevenzione. Ho avviato da qualche mese una campagna di sensibilizzazione a tematiche come il bullismo, la violenza fisica e psicologia. Non sono così estremista da affermare che i social andrebbero aboliti, ma dovrebbe esserci maggiore sicurezza nei confronti degli utenti da parte di chi li dirige. Quindi li uso con le accurate privacy e limiti. Mi piace condividere con gli amici i miei pensieri, i miei scritti ed inoltre gestisco una pagina chiamata "Contro la violenza psicologica - Ilaria Di Roberto" attraverso la quale mi impegno ogni giorno a trasmettere un messaggio a chi, come me, sta sperimentando sulla propria pelle fenomeni come "l'omicidio a mezzo stampa".
Hai detto di essere stata vittima di Cyberbullismo: vuoi raccontarci la tua vicenda?
Tutto comincia nel 2017 quando su Facebook conosco un ragazzo con cui mi messaggio per qualche settimana. A distanza di un mese ci incontriamo e mi innamoro di lui. Inizialmente sembrava ricambiare, ma in un secondo momento decide di non andare avanti con un rapporto che andasse oltre l’amicizia. In ogni caso, da amici continuavamo comunque a sentirci ogni giorno. A distanza di qualche giorno finisco su un sito porno, foto mie prese dalla mia pagina con foto di ragazze nude visibili dal collo in giù. Sono disperato e racconto al mio amico l'accaduto che sembra dispiaciuto per la vicenda. I nostri sospetti inizialmente sono caduti su una sua vecchia frequentazione molto gelosa di me. Sta di fatto che a distanza di qualche giorno anche lui comincia ad essere vittima di queste vessazioni: cominciano a creare profili Facebook a nostro nome a carattere diffamatorio, ci viene hackerato Instagram, facevano ordini a nostro nome sui siti più disparati. Insomma, ci siamo trovati a vivere insieme una situazione terribile che non abbiamo denunciato immediatamente perché credevamo non sarebbe continuata. Invece, la faccenda, a dispetto delle nostre aspettative si è protratta per ben più di un anno. La prima denuncia ad inizio 2019. A fronte dei continui attacchi lui decide di togliersi dai social, chiedendomi al contempo di rimanere per controllare se qualcuno creasse profili a nostro nome ed eventualmente segnalarli. Sta di fatto che per più di un anno mi sono dedicata incondizionatamente a lui: ho messo da parte amici, lavoro, il romanzo a cui stavo lavorando per trascorrere ore intere davanti al telefono a fare queste segnalazioni. Non mi dispiaceva, alla fine sebbene non ricambiasse io lo amavo e avrei fatto qualsiasi cosa per farlo stare bene, quindi oltre ad occuparmi di far chiudere le mie pagine cercavo di essere di aiuto anche per lui. Ricordo che ogni volta che usciva, prima di salutarmi mi chiedeva ripetutamente di controllargli Facebook ed io non mi sono mai negata. Qualcuno ci aveva hackerato il numero di telefono con l’obiettivo di dividerci infatti ricevevo spesso messaggi minatori su Instagram che mi informavano sui posti che la persona in questione frequentava, le sue compagnie o quant’altro, al fine di ingelosirmi e farmi star male. Fino a che un bel giorno ricevetti un messaggio in cui mi veniva detto che a breve sarebbe entrata una terza persona nella nostra vita a distruggere il nostro rapporto. Infatti, a settembre 2018, una sua ex dopo 3 anni di silenzio torna nella sua vita e a seguito di qualche avances, lui cede e tornano a frequentarsi. Dopo questa nuova frequentazione gli scherzi a lui si interrompono, a me continuano a creare profili volgari a sfondo sessuale, offensivi e denigratori. Lui, al contrario, mi confida che le vessazioni avvenivano solo in maniera sporadica da quando aveva ricominciato a frequentarsi con lei. Comunque il 7 maggio, senza una ragione decide di interrompere i rapporti con me. Prima di chiudere il nostro rapporto gli facevo notare che fosse abbastanza bizzarro il fatto che lei fosse tornata dal nulla e che guarda caso, proprio dal giorno del suo ritorno lui non fosse piú vittima di fastidi. Lui si accanì contro di me dicendo che la mia era solo gelosia e che in realtà invidiavo la sua ex, quando io non ho mai nutrito invidia verso essere alcuno in vita mia. Quando sono andata a denunciare di essere finita su un sito porno, l’ispettore disse che uno di questi profili fake era stato creato da un numero di telefono che corrispondeva al mio. Al ché, la famiglia di lui comincia ad accusarmi ingiustamente. Smettiamo di frequentarci e io vado in depressione. Ci troviamo a maggio 2019. Mi trovo completamente sola, con mia madre e mia sorella in uno stato di indigenza economica. Pensavo di ripartire cercando un lavoro anche se nel mio paese era impossibile perché la vicenda del Cyberbullismo aveva creato un pregiudizio su di me. Anche gli amici si erano allontanati da me, alcuni avevano addirittura smesso di salutarmi. Ero nell’abbandono totale. Immersa in questo contesto, su Facebook appare la pubblicità di un centro esoterico, io avevo la passione per le carte. Ho pensato che un parere poteva essermi utile per capire perché mi stesse capitando tutto questo. Gli mando una mail e il vicario mi ricontatta immediatamente. Mi dice subito di essere uno psicologo, iniziando a tessersi le lodi. Mi dice di avere questo centro da cinque anni e che lui si occupava di tarocchi, riti magici e filtri d’amore. Io gli racconto che stavo subendo Revenge Porn, gli confido che stavo cercando lavoro, che sono anche una scrittrice. Lui mi dice: “credo di conoscerti” gli rispondo “come mi conosci? Hai letto il mio libro?” “No, ti conosco per un altro motivo, qualche settimana fa una ragazza mi ha mandato delle tue foto assieme a quelle di un ragazzo chiedendomi un rito di separazione”. Gli ho chiesto il nome e mi fece il nome della ex del mio vecchio amico. Mi sono messa a piangere e lui mi disse “da un male nasce un bene, sto cercando qualcuno che lavori per me” e lui in quel frangente mi ha proposto un lavoro. Mi disse di avere delle agenzie investigative, di avere ottime conoscenze e che se avessi accettato il lavoro avrei avuto la possibilità di diventare veramente ricca, cambiare quartiere e realizzare il sogno di comprare una casa in campagna per mia madre. Avendo cresciuto me e mia sorella completamente sola, avrei tanto desiderato ripagarla in qualche modo e renderla fiera di me. Inoltre, avendo molte conoscenze editoriali mi ha anche detto che avrei potuto facilmente pubblicare i miei libri.Come riattacco mi invia immediatamente un video legato ad un’ipnosi. L’ipnosi diceva che siamo esseri divini, che abbiamo lo stesso potere di Dio e con l’ipnosi mi sono subito sentita bene, come non mi sentivo da tempo. Accetto il lavoro e il giorno dopo mi manda il primo cliente. Il vicario al termine della seduta mi dice che ero stata veramente brava e che se avessi continuato sarei diventata ricca nel giro di poco tempo.Dopo qualche giorno mi dice che avremmo dovuto formalizzare tramite contratto e, a contratto firmato mi manda altri due clienti. Comincia tra di noi un’amicizia e mi dice che in società c’è un presidente, altri due impiegati e degli hacker addetti a difendere i dati dei clienti.Nel giro di qualche giorno mi chiama per dirmi che gli altri soci avrebbero voluto che io diventassi socia dell’azienda. Mi ha detto che per diventare socia avrei dovuto firmare una cambiale di 40 mila euro che mi avrebbe scalato dagli stipendi. Firmo la cambiale incontrando un avvocato a cui poi la consegno. Firmo anche una perizia, a distanza di qualche giorno, con cui divento titolare del marchio. Lui mi dice che diventando socia avrei acquisito di conseguenza ogni altro titolo. Premetto che sono ignorante in fatto di negozi commerciali. Ma a distanza di qualche giorno qualcosa comincia a cambiare, il vicario comincia ad essere più scontroso, a rimproverarmi e dirmi che non gli piaceva più il mio modo di lavorare, che stavo diventando troppo amica dei clienti e aggiunge improvvisamente: “Sei entrata in un circolo di truffatori senza precedenza. Tu i clienti li devi spennare! Tu ormai appartieni a noi e tu dovrai fare tutto quello che ti dico, se ti dico di buttarti nel fuoco tu ti dovrai buttare perché quel fuoco non ti brucerà e se ti dico di buttarti dal balcone dovrai buttarti e stare certa che ci sarò io a prenderti. E ti do un consiglio, non ti fidare più di nessuno, né della tua famiglia né di nessun altro se non di me perché sono l’unico che ti può salvare dalla vita di merda che fai”. E aggiunge “se ci denunci ti faremo fare la fine che abbiamo fatto fare alle altre socie” e mi ha fatto la lista delle altre che ha portato alla depressione o quasi al suicidio aprendo profili falsi, creando fake, dando loro un’immagine che ne condiziona irrimediabilmente la libertà di esprimersi come credono. Mi viene paura per me e la mia famiglia e per questo non lo denuncio. Ma da qui comincia il mio calvario.Inizialmente mi propone di assumere della droga, voleva darmi questa “Sacra Farina” come la chiamava lui, una miscela di cocaina e bicarbonato, perché mi avrebbe resa forte. Gli ho detto di no, così inizia a sottopormi a delle ipnosi che io ogni notte dovevo fare perché diceva che avevo bisogno di un allenamento spirituale che mi avrebbe rafforzata. Mi dice che durante l’ipnosi ci saremmo incontrati in una vita precedente perché io ero stata una strega e lui un inquisitore e che per salvarmi l’anima mi aveva fatta bruciare. Mi dice anche che come simbolo di fedeltà mi sarei dovuta tatuare il logo della società. Mi ha fatto fare anche un video nel quale facevo un giuramento e lo terminavo evocando Hitler. Giurò di non diffondere né il video né la foto del tatuaggio. Il 12 luglio, ultimo giorno del mio lavoro mi dice: “adesso tu devi chiedere ai clienti la partita IVA il 22% in più e poi noi non la versiamo. In quel momento io ero in viva voce e mia mamma che aveva ascoltato la nostra conversazione mi dice che se avessi accettato mi avrebbe cacciato di casa. Lo dico a lui e da lì comincia a minacciarmi. Mi dice che mi avrebbe perseguitato fisicamente e psicologicamente e anche legalmente avendomi creato un debito di 40 000 euro. Il giorno stesso crea un gruppo su WhatsApp con i miei clienti ed altri adepti accusandomi dei suoi stessi reati. I miei clienti avevano imparato a conoscermi e mi hanno difesa. Il giorno dopo crea e mette on line una pagina di insulti a me e al mio ex contenente nostre foto. A me viene un attacco di panico e finisco in ospedale. Crea conversazioni campionando la mia voce nel tentativo di deturpare la mia immagine. Crea un video nel quale afferma che sono una prostituta, che mi dedico al satanismo e che faccio riti di magia nera.Allo stesso modo inquina la vita di relazioni di mia sorella e mia mamma e siamo costrette a cambiare numero di telefono e dispositivi più volte. Cracca il mio libro e lo mette in vendita sui siti più disparati, inoltre hackera un mio profilo che avevo creato quando ero ancora minorenne, nel 2007 dicendo ai miei ex compagni di classe che sono una satanista e pubblica il video del giuramento e la foto del tatuaggio, oltre che il mio documento di identità. Finisco in ospedale quasi tutti i giorni per attacchi di panico. Mi dico qua finisco suicida oppure mi metto a combattere. Ho deciso in quel momento che avrei reso pubblica la mia storia perché è importante dire a tutti di non mandare foto a nessuno che non si conosca, di non mandare niente a sconosciuti, perché quello che è capitato a me non capiti ad altre. Sono andata in alcune trasmissioni televisive e quando il vicario si è accorto di tutto questo movimento ha cominciato a diffamarmi ulteriormente, con programmi appositi ha alterato delle conversazioni nel tentativo di umiliarmi. Premetto che in questi contesti non ho fatto il nome della società né delle persone chiamate in causa.La mattina del 6 novembre alle 7 di mattina arriva a casa mia la postale, io sono felicissima credendo avessero buone notizie da darmi e invece mi dicono che c’è un mandato di perquisizione. Venivo accusata di Revenge Porn nei confronti del mio ex perché dai tabulati risultava che i profili fake creati nel periodo in cui stavo con lui partissero dal mio telefono. Queste accuse sono state avanzate anche da un altro mio ex, al quale in passato avevo mandato delle foto sotto sua richiesta e che poi avevo denunciato per averle rese pubbliche al livello virale. Sono stata a mia volta denunciata per minacce e persecuzioni, semplicemente perché gli dissi che se avesse continuato a diffonderle mi sarei tolta la vita.Comunque la polizia postale quel giorno ha messo a soqquadro la casa, nonostante gli avessi consegnato spontaneamente ogni dispositivo presente in casa mia. Essendo mia madre buddista abbiamo dei mantra sulle pareti e loro hanno scritto sul verbale che hanno trovato raffigurazioni esoteriche inerenti alla magia. Sono state avanzate nei miei confronti accuse ingiuste, sta di fatto che io e il mio legale abbiamo affidato ad un perito telematico l' incarico di controllare i miei dispositivi e dirmi chi è stato. Purtroppo la polizia postale ha smentito, sebbene sia possibile. Ci tengo a precisare che ho sempre creduto nelle forze dell’ordine per il lavoro che svolgono e ci tengo a ringraziare pubblicamente l’arma per tutto quello che fa quotidianamente. Tuttavia una domanda mi sorge spontanea: perché la perquisizione è stata fatta solo su di me e non sulle persone coinvolte? Mi sono ritrovata nel giro di poche ore da vittima a carnefice, senza aver commesso alcun reato. Sono incensurata e ho sempre avuto una buona condotta. Senza contare che il giorno seguente sono finita su un quotidiano nazionale come carnefice e su altri in cui venivo addirittura definita “autrice di reve…
Le cose che ci spaventano sono sempre le stesse, nascono da qualcosa di profondo, dalla nostra metà oscura che ci fa immaginare gli incubi ?
Fin da piccola il mio incubo piú grande è stato da sempre il giudizio degli altri. La stessa ragione per cui sono diventata anoressica, per cui sono stata vittima di violenza, denigrata, diffamata. Ad oggi tutt'ora ne risento, ma la stragrande quantità di delusioni che la vita mi ha riservato ha quasi del tutto smorzato i miei incubi. Mi sono fatta una corazza. Ora non temo piú nulla...a eccezione di un possibile e ulteriore attacco dei carnefici.
La Cina ha cominciato la sperimentazione sugli animali di un primo possibile vaccino contro il nuovo coronavirus 2019-nCov. Lo ha reso noto oggi il portale locale yicai.com, citando varie fonti del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie : come vivi questa epidemia e come la vivi “mediaticamente “ ?
Innanzitutto, visto che finora non ho mai avuto modo di esprimermi circa questa questione, voglio innanzitutto esprimere la mia solidarietà al popolo cinese e alle vittime di questo orribile fardello. Ho notato che questo argomento non è stato trattato come meritava di esser fatto. In Italia c'è molta disinformazione e ignoranza e ciò non solo a causa dei media, ma anche a causa dei pregiudizi che purtroppo esistono e persistono innati ...anche di fronte a tragedie simili. Da un lato c'è chi ha maturato una sorta di psicosi di fronte al problema, magari adoperando misure precauzionali contro la malattia. Altri stanno manifestando questa sorta di psicosi attraverso atti vandalici di razzismo e xenofobia che a mia opinione non sono maturati a causa del corona virus, ma di una malattia a mia opinione molto più grave: l'ignoranza. C'è gente su facebook che addirittura minimizza il tutto adottando ciò che è piú comunemente noto con il nome di "black humor" (che a mia opinione non è altro che un modo per giustificare la propria ignoranza e mancanza di sensibilità) per avere qualche like o divertire il pubblico su un fenomeno che ogni giorno fa sempre piú vittime. È vergognoso. E pensare che fino a ieri i cinesi ci hanno fatto "comodo". Oggi tutto questo razzismo ed intanto fino ad un pò di tempo fa: "oddio, ai negozi di abbigliamento normali non trovo niente e poi i vestiti costano troppo, andiamo dal CINESE", "é sabato sera e non mi va di cucinare, ordiniamo CINESE", "mi serve la mascherina per l'Iphone da 1000 €, non mi va di spendere 15 € da Unieuro, la compro a 5 dal CINESE"...e infine "non mi va di spendere 10 euro in farmacia per i preservativi. Li prendo dal CINESE a due euro". Morale?impariamo ad evitare di attaccare un popolo che ci ha fatto risparmiare qualche spicciolo quando eravamo poveri. Loro guariranno, noi resteremo poveri, e non parlo dei soldi. Fortunatamente ho avuto il piacere di vedere che molti stanno attivando campagne volte al debellamento della psicosi e del razzismo. Sto parlando del "je ne suis pas un virus" alla quale mi sono unita. In queste circostanze dovremmo maturare empatia, non antagonismo e violenza.
Il Festival di Sanremo (dei record ) è una consacrazione dell' amicizia maschile. Amadeus e Fiorello sul palco insieme funzionano perchè sono autentici: davvero si capiscono al volo : bisogna credere a questa notizia che l’amicizia quella vera è quella autentica che si crea dopo anni di frequentazione ? La tua vicenda ti ha aperto gli occhi su chi ti è stato vicino e chi no ?
Voglio precisare che non ho seguito il festival. Come ho saputo della partecipazione come concorrente Junior Cally al festival ho deciso di non guardarlo per rispetto a tutte le donne che come me sono state vittime di violenza. In ogni caso ho avuto modo di leggere attraverso i social della bizzarra vicenda tra Morgan e Burgo. Anche la loro era Amicizia. In virtù di ciò non sono solita prendere lezioni da altri. È stata la mia stessa vicenda ad insegnarmi che la fiducia non è un sentimento di cui tutti sono degni. La mia estrema sensibilità e il mio costante bisogno di essere accettata mi ha messo sempre nelle condizioni di dare tutta me stessa senza mai ricevere nulla, specialmente in ambito relazionale. Grazie a questa brutta esperienza ho capito che nella vita bisogna essere selettive e dosare con il misurino quali siano le amicizie degne di stare al tuo fianco, tagliando ogni ramo secco. Sono rimasta sola, gran parte degli amici che ho purtroppo sono distanti, ma grazie alla loro presenza e a quella della mia famiglia, il macigno che ho sulle spalle diventa ogni giorno sempre piú leggero.
Un incubo. Terribile, di pomeriggio. Dieci minuti di terrore allo stato puro in un negozio in zona San Giovanni: una ragazzina di 14 anni in balìa di un commerciante che, prima con avances solo a parole ma poi con un' aggressione fisica, ha cercato di commettere abusi sessuali sulla minorenne.Chi si macchia di questi reati deve essere chiuso in una cella a vita ?
Chi si macchia di questi reati dovrebbe provare sulla propria pelle lo stesso e identico dolore. E con questo non parlo di violenza. Credo che fenomeni come lo stupro, la violenza domestica o psicologica non vadano risolti manifestando altra violenza. Queste persone meriterebbero di vivere una vita priva di libertà. Meriterebbero ergastolo e lavori forzati. Purtroppo so che questo non sarà mai possibile. A 17 anni fui quasi violentata. Alcuni, come da prassi chiederebbero "com'eri vestita?". Beh, avevo un pullover, ero coperta...probabilmente non abbastanza da evitarlo. In ogni caso il processo in tribunale c'è stato dopo 6 anni. Il mio aggressore se l'è cavata con una condanna di un anno e mezzo e una piccola sanzione. A me il trauma rimarrà ancora per qualche tempo.
Nella giornata di ieri, dieci febbraio, la BBC ha annunciato che sta lavorando ad una serie con la giovane attivista svedese Greta Thunberg. Scritta con l’ausilio dell’unità scientifica propria della storica emittente pubblica britannica, la serie seguirà la “crociata mondiale” della Thunberg per sensibilizzare sull’argomento a lei caro, l’inquinamento : che idea hai di questo personaggio ,sei una sua fans ? ti emoziona oppure pensi sia un personaggio “artificiale ?
Sono un'amante della natura e appoggio Greta per ciò che concerne il suo progetto. Tuttavia sono convinta che dietro il suo intento, sicuramente positivo, vi sia qualcuno che stia speculando sulla faccenda e sul "personaggio". Purtroppo spesso ad essere corrotti non siamo noi che vogliamo "cambiare il mondo", ma chi ci offre lo spazio per poter trasmettere agli altri il nostro messaggio. Mi dispiace che anche in questo caso, alcuni non si siano fatti mancare il black humor. Alcuni le hanno addirittura dato della poco di buono. Ci tengo a ricordare che ha solo 17 anni...
Il cyber bullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest'ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima ….
Se commetti un errore sei vittima dei pregiudizi.I pregiudizi generano cattiveria.La cattiveria genera il bullismo.Il bullismo genera traumi.Il trauma genera una morte interiore dalla quale è quasi impossibile retrocedere...e allora ti spegni poco a poco, domandandoti come, quando e perché è cominciata.Alle scuole elementari sono stata vittima di bullismo. Non avendo frequentato l'asilo devo riconoscere di essere stata fin dalla tenera età una bambina molto chiusa. Non mi sono mai confrontata con gli altri bambini, se non solo dopo aver iniziato il mio percorso scolastico. In prima elementare, a causa di questa mia eccessiva introversione, venivo presa di mira da molti dei miei compagni. Ciò ha fatto sì che riversassi tutta la mia frustrazione sul cibo. Ho iniziato a prendere peso e questo ha dato ai miei compagni di scuola un motivo in più per bullizzarmi. Oltre ad essere presa in giro, in più occasioni sono stata anche picchiata. Una volta sullo scuolabus venni presa a pugni.Affinché quell'incubo terminasse, smisi di mangiare. Un mio compagno, un mese prima, mi aveva sbattuta contro l'armadietto di ferro che era in classe. Mi feci male alla testa. Dopo quell'esperienza iniziai a rifiutare clamorosamente il cibo. Arrivata in seconda media mi ammalai di anoressia. Ero convinta che se avessi perso peso, nessuno si sarebbe mai più preso gioco di me, nessuno mi avrebbe più trattata male, tutt'altro: sarei stata amata e apprezzata da tutti. In meno di due mesi arrivai a perdere più di 25 kg. Mia madre per salvarmi da tutto quell'orrore, nonostante le difficoltà economiche mi iscrisse ad un corso di ballo: grazie alla danza sono rinata!Scuole superiori, stessa solfa. "Lavati Ilà, puzzi, hai la testa come Simba!" - dicevano, a causa dei miei ricci. Ho sempre avuto i capelli molto crespi, ma non era colpa mia. Ricordo che un giorno mentre ero in classe, qualcuna delle mie compagne si divertí a lanciarmi dei pallini di carta tra i capelli. Ero stupida, non mi accorgevo di un cazzo. Vidi che alcune ragazze mi passavano davanti ridendo. Non riuscivo a capirne il motivo. Me ne accorsi quando un paio di quei pallini di carta scivolarono dalla mia testa; a questa ne seguì una cascata di pallini. La vergogna. Non bastarono due giorni per togliermi tutta quella carta dai capelli! La cosa più assurda era che alla fine avevano pure ragione loro. Se avevi il coraggio di obbiettare o ribellarti eri sempre e comunque tu quella sbagliata, quella che se la prendeva troppo, quella che si offendeva anche di fronte ad uno scherzo. Ricordo che una volta uscì dalla classe durante la ricreazione: al termine dell'intervallo, rientrata in classe mi accorsi che il mio banco era tre metri più avanti, lontano dal resto della classe, attaccato alla lavagna. Il mio zaino era a terra, sporco di gesso. Probabilmente qualcuno lo aveva preso a calci. Quanto disprezzo...a distanza di anni sento ancora sulla pelle tutto il loro disprezzo:"lavati...puzzi!". E vi assicuro che mi lavavo tutti i giorni.Ultimo anno di scuole superiori. In vista del diploma ebbi una delle delusioni più grandi della mia vita: mio padre andò via di casa e di conseguenza abbandonai il mio sogno di frequentare l'università. Dopotutto, o si studia o si mangia. Scelsi di mangiare: all'età di 18 anni iniziai a lavorare. Avevo paura. L'estate prima avevo cercato lavoro, lo avevo trovato in un ristorante. Era il mio primo lavoro: qui un cameriere che si era spacciato per il direttore del locale, dopo avermi offerto di lavorare come cameriera mi molestò. Non volevo succedesse ancora. Non potevo sopportare…
Rula Jebreal con il suo monologo al Festival di Sanremo, ha portato il tema della violenza sulle donne sul palco dell’Ariston, raccontando della madre Nadia, morta suicida quando lei aveva 5 anni dandosi fuoco, dopo essere stata brutalizzata e stuprata : sono giusti questi messaggi nel contesto di un evento importante come il festival di Sanremo ?
Sono giusti, dal momento in cui sullo stesso palco non venga tollerata la presenza di un concorrente che a sua volta inneggia la violenza contro le donne. E qui vi sarebbe da trattare la tematica del marketing engineering. Per quanto possa essere assurdo il paragone credo funzioni più o meno così: invitiamo Hitler a Sanremo.. Perderemo punti sì, magari all'inizio...ma gli italiani sono talmente ignoranti che per quanto possano affermare di odiare la cattiveria, saranno sicuramente curiosi di vedere un criminale dimenarsi su un palco...quindi AUDIENCE....e alla fine per par condicio chiamiamo a testimoniare un ebreo, così ci racconta la sua storia, il popolo piange, si riguadagna qualche punto e si fa comunque audience.In ogni caso, spero di sbagliarmi.
Maty Fall Diba è la modella di origine senegalese che nel giro di un paio di giorni è passata dalla felicità per l'esordio sulla copertina di Vogue alla delusione per gli insulti razzisti di Daniele Beschin, consigliere leghista di Arzignano, che l'ha definita "una bellezza non italiana" per via del colore della sua pelle: esprimi solidarietà con questa ragazza ? Ti senti di dargli qualche consiglio ?
So cosa si prova a passare da vittima a carnefice. So cosa si prova ad essere denigrata, emarginata, o come nel mio caso, a sentirsi dire che usi il cyberbullismo come pretesto per diventare famosa.Proprio per questa ragione posso immaginare il malessere e la frustrazione della ragazza. Sono contraria a qualsiasi forma di razzismo, sessismo, omofobia. Anche io sono stata vittima di razzismo e proprio nel paese in cui sono nata ed in cui purtroppo ancora vivo, e questo perché il pregiudizio è la prima forma di razzismo. Sicuramente esprimo la massima solidarietà nei confronti della donna, invitandola al contempo a continuare ad inseguire i suoi sogni. Se ti criticano è perché dai fastidio.Se dai fastidio è perché ti distingui dal gregge.Se ti distingui dal gregge significa che stai facendo la cosa giusta.
Un filmato orribile mostra la lapidazione di una donna afghana uccisa da una folla: nella clip si sente la vittima che piange mentre si rannicchia in una fossa mentre alcuni la picchiano e urlano "Allahu Akbar" e altri curiosi si accalcano per assistere all’omicidio : ogni giorno sbarcano in Italia immigrati che sono di religione islamica ;pensi mai che il nostro paese tra qualche anno possa assistere a queste scene? Esiste questo pericolo ?
Mi sconvolge dire questo, ma considerando che in Italia patriarcato e maschilismo regnano sempre più sovrani, credo che il nostro paese abbia tutti i presupposti per arrivare a commettere tali angherie. Basti pensare che nel mese di gennaio abbiamo avuto in una settimana ben 9 femminicidi.
Ci sono dei grazie nella tua vita ?
In primis voglio ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre appoggiata e sostenuta in tutto questo calvario. Ringrazio mia madre che al di Ià del suo ruolo è stata da sempre anche la mia migliore amica. Ha tirato avanti me e mia sorella completamente sola, facendo in modo che non ci mancasse mai nulla. Mia madre mi ha salvata due volte: una dall'anoressia e l'altra dal suicidio. Nessuna parola è sufficiente per esprimere la mia gratitudine. Ci tengo a ringraziare anche il mio avvocato Luigi Pescuma, il quale insieme al suo collega Alessio Milani, oltre ad offrirmi il suo supporto legale, mi sta sostenendo moralmente. È una grande persona, umana e professionale. Ci tengo a ringraziare anche l'associazione Metaeducazione assieme alla quale sto costituendo una rete a sostegno delle donne vittime di violenza psicologica; e quelle poche persone che a dispetto della distanza continuano ad offrirmi il loro sostegno ogni giorno.
Progetti per il futuro ?
Molti. Innanzitutto voglio riprendere in mano la mia vita, ricominciando a fare tutto ciò che ho lasciato in sospeso: voglio riprendere a ballare, iniziare l'Università e diventare una brava psicologa. La mia esperienza voglio metterla a disposizione di chi si sente di non poterne uscire creando uno sportello psicologico per chi come me, sta combattendo contro la violenza psicologica. Inoltre, tra i miei progetti c’è quello di aprire una casa famiglia in ricordo di Tiziana Cantone e di tutte coloro che si sono tolte la vita o che sono state uccise per mano di chi diceva di amarle. È un sogno che ho in serbo dal 2016, periodo in concomitanza alla pubblicazione del mio libro. Prossimamente prenderò parte a convegni contro il Cyberbullismo e la violenza in genere. Inoltre insieme alla casa di produzione M&N VOX gestita da Nicola Ursino e Marco Di Maio ho fatto un videoclip in cui canto una canzone contro la violenza sulle donne, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. A breve sarà in rete. Tutto questo per dimostrare che si può sempre ricominciare e trarre anche dal negativo piú marcio un barlume di speranza. Tutti meritiamo di rinascere. Di Cyberbullismo non si muore .Non si deve piú morire.
Stefano Cigana
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