Il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, nel corso di una conferenza stampa a Strasburgo chiede che Zaky venga rilasciato immediatamente. "Sento il dovere, dice Sassoli, di porre alla vostra attenzione la vicenda di Patrick George Zaky, studente egiziano che seguiva un Master all’Università di Bologna, arrestato all’aeroporto del Cairo la mattina di Venerdì 7 Febbraio. Secondo Amnesty International, il ragazzo è stato interrogato, picchiato e torturato per 17 ore e si trova ancora in stato di fermo. Voglio ricordare alle autorità egiziane che la UE condiziona i suoi rapporti con i paesi terzi al rispetto dei diritti umani e civili, come ribadito da molte risoluzioni approvate dal Parlamento. Chiedo, quindi, che Patrick Zaky venga immediatamente rilasciato e restituito all’affetto dei suoi cari ed ai suoi studi. Ne ho parlato con l’Alto Rappresentante Joseph Borrel che mi ha assicurato che solleverà la questione al prossimo Consiglio Affari Esteri."
Anche il rettore dell’università di Bologna fa sentire la sua voce. Il Prof. Francesco Ubertini afferma che il loro obiettivo è quello di porre l’attenzione su questo tema, sia a livello italiano ma anche a livello europeo per riavere Patrick nella loro università il prima possibile.
Il rettore ribadisce la vicinanza da parte di tutti gli organi dell’ateneo a Patrick ed alla sua famiglia, chiedendo che vengano rispettati i diritti fondamentali della persona. L’appello è rivolto al governo italiano e alla commissione europea affinché si faccia tutto il possibile per riavere Patrick a frequentare le lezioni, mantenendo l’attenzione alta su di lui e per far sì che l’epilogo della vicenda sia rapido e favorevole. Il Prof Ubertini afferma, inoltre, di essersi attivato per poter coinvolgere le università italiane in una catena di solidarietà per far mobilitare anche altre università europee in modo da mantenere alto il livello di attenzione nei confronti di questa situazione.
Chi è Zaky? Patrick Zaky è uno studente egiziano, di 27 anni che sta seguendo un master di studi sui diritti di genere e delle donne, un programma di ricerca finanziato dal programma Erasmus Mundus dell’Unione europea.
Il 7 febbraio scorso è tornato in Egitto, per andare a trovare la sua famiglia, ma al suo arrivo è stato arrestato. Secondo il suo avvocato, “Zaky è stato portato nell’ufficio dell’agenzia di sicurezza nazionale all’interno dell’aeroporto, dove è stato bendato e trattenuto per 17 ore. È stato quindi trasferito nel sito della sicurezza nazionale della sua città di origine, Mansoura, a circa 120 chilometri dal Cairo, dove è stato picchiato, spogliato e sottoposto a scosse elettriche sulla schiena e sulla pancia. È stato anche abusato verbalmente e minacciato di stupro”.
Perché tutta questa crudeltà?
Zaky, sempre secondo il suo avvocato, sarebbe accusato di “minacciare l’ordine sociale e la sicurezza e di incitare alla violenza e ad atti terroristici” e ad aggravare la posizione di Zaky è il suo impegno per i diritti umani e in particolare per i diritti della comunità LGBT(Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender ).
Un giornalista televisivo egiziano avrebbe chiaramente accusato Zaky di essere omosessuale, cosa che rappresenta un crimine nel Paese, e di voler diffondere l'omosessualità in Egitto.
In seguito ad un’udienza- lampo Patrick resta comunque in carcere, nonostante l’appello di Sassoli. Patrick ha dichiarato di essere solo uno studente che vuole tornare in Italia per completare i suoi studi. Il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, ha preannunciato «una campagna ancora più forte» in vista dell'udienza di sabato 22 Febbraio in cui si deciderà se rinnovare la detenzione cautelare di altri 15 giorni. «bisogna continuare a monitorare con attenzione il caso, attraverso gli organismi internazionali», ha detto Gaetano Manfredi, ministro per l'Università e Ricerca.
Lunedì 17 ci sarà un corteo di solidarietà nel centro di Bologna e giovedì una fiaccolata al Pantheon a Roma.
Comunque fonti giudiziarie egiziane hanno ricordato però che Patrick George è accusato fra l'altro di aver diffuso «notizie false» tese «a turbare la pace sociale» e ad «incitare a manifestazioni non-autorizzate col fine di rovesciare il potere».
I genitori del 27enne denunciano che a lui è stato chiesto anche dei suoi legami con la famiglia di Giulio Regeni, ma, come era per Giulio, Patrick ha a cuore principalmente il rispetto dei diritti delle persone.
Michela Di Mattia
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