Vincenzo D’Amico, Presidente
dell’associazione culturale Japanimation
di Ostia Lido, racconta del “Fantastikando! Live” ovvero un
appuntamento periodico volto alla valorizzazione della cultura del fantastico
(suddivisa in Fantascienza, Horror e Fantasy) soprattutto tra coloro che,
ancora oggi, credono che sia rivolta solo ai bambini o a gente immatura.
Che cos’è “Fantastikando! Live” e quando
nasce?
Diciamo subito che non è
una fiera né una manifestazione ma è un piccolo incontro periodico gratuito che
può essere ospitato presso chiunque voglia darci l’opportunità di esprimerci
(scuole, associazioni, locali, eventi etc.); è nato nel 2019 ed ha l’obiettivo
di promuovere i professionisti del settore (come ad esempio autori e
fumettisti, ma anche altre figure artistiche) attraverso incontri
ludico-culturali rivolti sia agli appassionati ma, soprattutto, a coloro che
ancora non ne comprendono o ne sottovalutano le potenzialità educative.
Come
è nata l’idea?
Nonostante io non sia un esperto di tutta la cultura del fantastico ma
semplicemente un appassionato (nonché collezionista di cinema fantastico,
cartoni animati e tempo fa anche di fumetti) che ne ha capito le potenzialità
fin da quando era piccolo, mi sono reso conto che dall’inizio del millennio le
generazioni sono cambiate in peggio: meno fantasia e più cinismo, più sballo e
meno valori per i motivi di cui già si è parlato abbondantemente (tecnologia
che sostituisce la famiglia, intrattenimento televisivo spesso inadeguato ai
più giovani e tanto altro). Serve quindi un graduale “risveglio”: fare in modo
che gli operatori del settore possano esprimersi all’attenzione di tutti e non
solo degli appassionati; creare situazioni ludico-culturali in cui attraverso
l’arte e il divertimento si possano far riscoprire i valori della vita che
permettano spunti di riflessione nonché lo sviluppo della creatività e del
senso di famiglia e di empatia. Il mondo del fantastico serve a questo, da
sempre.
Quale
è stata la risposta del territorio?
Avendo realizzato pochi
incontri (soprattutto a causa del covid che ci ha interrotto sul più bello) al
momento possiamo dire che chi ci ha ospitato e chi è intervenuto agli
appuntamenti ne è rimasto pienamente soddisfatto, sia gli autori che il
pubblico presente; in questo momento cerchiamo di ripartire nella speranza che
entro breve tempo si possano organizzare altre situazioni in maniera più
continuativa, ma le premesse sono ottime.
Rispetto ad eventi quali il “Romics” o
il “Napoli Comicon” come si pone “Fantastikando! Live” e a che tipo di pubblico
si rivolge?
Questi sono alcuni dei grandi eventi italiani rivolti agli appassionati della cultura del fantastico; il nostro incontro invece è un piccolo appuntamento che si rivolge ad un pubblico di tutte le età (in primis di non appassionati) che sia disposto ad ascoltare veramente ciò che il mondo del fantastico può offrir loro: il cambiamento parte anche dalle piccole cose.
Chiara Alivernini
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