L’edizione 2022 del Roma Pride non è ancora finita e già si può definire di grande successo grazie al suo ricco programma di dibattiti, spettacoli, queer culture, cinema, musica, aperitivi, che ogni sera stanno animando “La Pride Croisette” presso il Giardino delle Terme di Traiano. E per assicurare un degno epilogo che culminerà nella spettacolare parata dell’11 giugno, è stata coinvolta come madrina Elodie una cantante che si è sempre esposta in difesa delle donne, nelle battaglie per le rivendicazioni Lgbt+ e nella lotta contro il razzismo. A presentarla in conferenza stampa Mario Colamarino presidente del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli che ha evidenziato anche la vicinanza delle Istituzioni che finalmente si è fatta sentire per la prima volta tanto che sarà prevista alla parata anche la presenza del sindaco Roberto Gualtieri. Elodie ha risposto alle domande con estrema spontaneità rivelando più che un personaggio, una donna del suo tempo che attraverso l’arte vuole esprimere se stessa ma anche essere vicina a tutti quelli che possono avere più bisogno e che spesso vedono negati i propri diritti.
Che cosa significa per Elodie Di Patrizi essere la madrina del Roma Pride 2022?
Ho sempre vissuto il pride in mezzo alla gente e questo mi rendeva felice. Ora che mi hanno proposto di essere la madrina, alla felicità si aggiunge l’orgoglio di partecipare a un evento dove si manifesta festeggiando per tutte le conquiste che si sono fatte e che si continueranno a fare. Importante è anche ricordare che si è in piazza non solo per la comunità Lgbt+ ma anche per tutti quelli che in questo momento non hanno diritti. Come ribadito anche dal presidente Colamarino, le conquiste che si sono avute con tanta fatica bisogna ricordarle e le battaglie si vincono quando sono per tutti.
Che effetto ti fa ritornare a Roma e soprattutto pensare al bagno di folla che ci sarà anche per te alla parata?
Tornare a Roma mi colma il cuore di gioia. In fondo, ho reso orgogliosa la me più piccola che voleva emergere per cui non vedo l’ora di sfilare sul carro fra tanta gente. La cosa più bella è vedere e incontrare persone che non conosci ma che comunque ti fanno sentire in famiglia
Nel video dell’ormai famoso brano “Bagno a Mezzanotte” rappresenti il trionfo della sensualità. Quanto è importante per te mostrare la tua fisicità?
Direi molto. Mi piace mostrare questo lato di me perché mi riporta ai desideri di quando ero un’adolescente che sognava di stare su un palco. E come se tornassi ai miei 13 anni per cui faccio la bambina, gioco con il mio corpo e mi esprimo anche con i balli. Insomma un divertimento personale che spero coinvolga anche chi mi guarda.
Per un artista vale sempre la penna dire quello che si pensa?
Assolutamente si, è un segno di onestà nei confronti di chi ti ascolta. Anche se faccio musica leggera questo non vuol dire che non ci sia impegno nella mia arte. Quando canto e mi esprimo cerco di fare comprendere che c’è una spontaneità di fondo, la possibilità di fare emergere il mio vero modo di essere, quella che sono senza forzature. Fare musica diventa così un lavoro nobile che mi rende libera.
Pensi che per un personaggio dello spettacolo, anche se emergente, sia opportuno sempre fare coming out?
Secondo il mio parere chi fa questo mestiere dovrebbe dare esempio e essere sincero con il pubblico. Naturalmente bisogna considerare anche la propria sfera personale. Credo che la cosa debba essere affrontata con estrema normalità proprio come ho fatto io quando mia sorella mi ha parlato in lacrime della sua omosessualità. Alla fine le ho fatto capire che non aveva nulla da piangere perché io ho a cuore la sua felicità a prescindere da chi ha deciso di amare.
Rosario Schibeci
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