Maurizio Bianchini, milanese, si avvicina alla musica da giovane iscrivendosi al Conservatorio della sua città e diplomandosi in Strumenti a percussione e Corno. Negli stessi anni svolge un’intensa attività come concertista ed inizia a collaborare con autori importanti quali Branduardi, Milva e Bennato.
Un periodo particolarmente importante della sua carriera è sicuramente quello come percussionista nella Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Non sazio di nuove sfide, dopo essere stato direttore d'orchestra, percussionista, compositore, arrangiatore e fonico, si inventa un nuovo percorso: realizzare importanti video-interviste a grandi nomi dello spettacolo, della musica classica e del cabaret. Attualmente è anche il direttore artistico di Videoradio Channel, che è il canale web di Videoradio Edizioni Musicali.
Maurizio, parliamo subito della sua ultima creatura: Videoradio Channel. Come nasce?
Nasce all’interno di “Videoradio Edizioni Musicali”, da un’idea del mio editore Beppe Aleo, che, terminato il mio rapporto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, mi ha spinto a intraprendere un’attività per me insolita e che non avrei mai immaginato di fare: creare una Web channel. Devo dire che in questa nuova veste oggi mi diverto molto.
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Videoradio Channel si occupa di personaggi famosi. Perché la scelta editoriale di non dedicare una finestra anche a volti meno noti?
Penso che in una testata web il pubblico vada a cercare la notorietà già acquisita, storie interessanti che facciano sognare. Non si può dedicare una rubrica a persone poco conosciute, perché il pubblico del web ha “fame” di popolarità. Videoradio Channel fa interviste a personaggi della cultura e dell’arte: musicisti, pittori, scrittori, ecc. che hanno sempre qualcosa da raccontare e da proporre. Sul web esistono diverse applicazioni digitali dedicate a chi vuole proporsi in prima persona con il proprio talento. I cosiddetti youtuber vantano migliaia se non milioni di follower. Potrebbe essere interessante scoprire e valorizzare questi talenti emergenti, noi però ci occupiamo di altro.
C’è stato un vip che le ha detto “no” alle videointerviste?
Fortunatamente per ora non è ancora successo.
Le piacerebbe ampliare le video interviste ad artisti internazionali? Ci dica tre nomi che vorrebbe al suo microfono..
So di sparare alto, ma...Paul Mc Cartney, Stevie Wonder e per la classica Martha Argerich.
La musica è una costante della sua carriera, come concertista prima e come discografico poi. Le chiedo, che ne pensa dell’attuale mercato discografico italiano?
Attualmente la discografia italiana e mondiale è in crisi. Di questo dobbiamo ringraziare le tecnologie digitali, che nel tempo hanno affossato il mercato. Non c’è più l’attesa dell’uscita di un disco, i grandi artisti nazionali e internazionali si trovano ad avere il loro disco messo in vendita prima sui digital store e poi nei negozi, con la possibilità di acquistare un brano o solo alcuni brani dell’album, con conseguente calo delle vendite dei dischi. Personalmente penso che Spotify stia penalizzando le vendite digitali in generale. Il supporto fisico è ormai diventato un oggetto per pochi intimi. Le vendite dei personaggi italiani importanti sono ridotte notevolmente, i successi da un milione di copie sono ormai praticamente dimenticati. Oltretutto, in questo mondo tutti sono diventati “artisti”, e queste disperde inevitabilmente l’attenzione del pubblico verso chi lo è veramente.
Lei si è dedicato anche all’insegnamento, cosa le ha lasciato l’esperienza alla Accademia Musicale Internazionale Fenaroli di Lanciano?
È un’esperienza che ricordo con grande piacere. Nei 20 giorni che passavo a Lanciano nel mese di luglio ero a contatto con giovani diplomandi e diplomati che venivano da tutti i conservatori d’Italia e anche dall’estero. Mi sentivo quasi un fratello maggiore, la scuola diventava una vera lezione di vita che sfociava con i concerti finali e l’immancabile cena a base di “arrosticini”.
In una carriera versatile come la sua, quali sono le maggiori difficoltà che ha incontrato?
Nell’ambito della musica pop e rock, con i miei gruppi sono arrivato più volte a un passo dal successo con la S maiuscola, a causa di situazioni non dipendenti da noi. Col senno di poi devo dire che questo è stato anche la mia fortuna, perché non mi ha messo in condizione di dover scegliere tra la musica classica e la musica leggera. Infatti, da quel momento mi sono dedicato principalmente alla carriera in orchestra sinfonica. Ho fondato gruppi, ho creato eventi, e ho fatto concerti con personaggi molto importanti. Poiché le sfide mi hanno sempre attirato, ho iniziato questo nuovo percorso, rimettendomi in gioco con tutte le incognite e le preoccupazioni che contraddistinguono ogni esordio.
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Ci sono progetti nuovi che prenderanno forma nei prossimi mesi?
Mi piacerebbe registrare un nuovo cd per Videoradio-Rai Com con ospiti importanti che possano far competere il prodotto con quelli che abbiamo in catalogo. Il canale web ha comunque grandi potenzialità, per questo speriamo di continuare a incuriosire gli utenti di Videoradio Channel con interviste esclusive e sempre più interessanti.
Oltre la musica, cosa la appassiona? Come trascorre il suo tempo libero?
Sono appassionato di sport, soprattutto di bicicletta e tennis, dedico la maggior parte del tempo libero a queste due discipline.
Parliamo del Premio Tenco. Mi dà un suo parere? C’è qualche escluso che avrebbe voluto tra i finalisti?
E’ difficile rispondere a questa domanda, credo che una giuria così estesa di giornalisti abbia avuto modo di fare un lavoro capillare. Avendo anch’io nel tempo fatto parte di giurie, so cosa voglia dire fare il giurato, quindi ho il massimo rispetto per il loro operato. Una mia opinione personale potrebbe urtare la sensibilità di grandi professionisti che la pensano diversamente da me.
Sara Grillo
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