Breve Viaggio nella stagione del Tennis fino ad oggi.
Come sta andando la stagione del Tennis? È questa la domanda alla quale, il 16 giugno, si ripropone di rispondere questo breve articolo nel corso del quale si proverà ad attraversare questi primi 6 mesi del 2022 in fatto di servizi vincenti, Slam persi e vinti, sindromi degenerative a piedi spagnoli, break e game vinti da 0 – 40.
Dopo aver assistito alla lunghissima questione Djokovic ad inizio anno in terra australiana – la ricordate, non è vero? – il circuito ha potuto contare su altri numerosi punti di interesse che ne hanno confermato il grande successo che riscuote tra gli appassionati di tutto il mondo.
Quest’anno, dopo aver già lasciato abbondantemente intravedere le sue eccelse qualità fisiche e tecniche nel corso della seconda metà del 2021 con la prima vittoria di un torneo in quel di Umago, Carlos Alcaraz si è conquistato un posto in prima fila nel cuore dei tifosi, riuscendo in un lasso di tempo relativamente breve ad aggiudicarsi ben 3 tornei, tra i quali due appartenenti alla cosiddetta categoria 1000 (e stiamo parlando di Miami e Madrid).
Lo spagnolo che nell’immaginario collettivo, per motivi tanto banali quanto ancora da accertare, pare essere chiamato sin da adesso a sostituire il trentaseienne Rafael Nadal Pereiro considerato – forse troppo presto? – sul viale del tramonto, era dunque atteso con grande trepidazione alla prova del secondo Slam Stagionale, quel Roland Garros che invece, domenica 5 Giugno, per la quattordicesima volta nell’arco della sua strabiliante carriera è stato vinto, a discapito di ogni pronostico - e suona quasi blasfemo dirlo -, dal maiorchino sopra citato.
Rafael Nadal affetto al suo piede sinistro dalla sindrome di Muller Weiss, dopo essere stato eliminato dal Master 1000 di Roma dal canadese Denis Shapovalov e aver mostrato in quell’occasione una grande sofferenza per via del dolore che la malattia gli provoca, ha trionfato sui campi di Bois de Boulogne, battendo negli ultimi 3 incontri del torneo l’ormai ex numero uno del mondo - il serbo citato ad inizio articolo -, il tedesco Alexander Zverev che è stato costretto da un bruttissimo infortunio ad abbandonare il match contro il Re della terra Battuta prima dell’inizio del Tie Break del secondo set ed infine, nella finalissima, il norvegese Casper Ruud che negli ultimi anni ha affinato le proprie armi proprio all’interno dell’Academy che il vincitore di ben 22 Slam possiede alle Baleari.
Dunque, ennesima rinascita dal baratro degli infortuni per l’ex ragazzo capelluto e calzante pinocchietti che, ad ogni modo, non ha ancora confermato la sua partecipazione al torneo di Wimbledon in partenza tra 9 giorni e trasferimento verso i campi verdi dove attualmente si stanno giocando le classiche 3 settimane di tornei in vista dei Championshis.
Ed è proprio sui prati britannici, tedeschi e olandesi che è arrivata la prima soddisfazione per il tennis tricolore con quel Matteo Berrettini di cui tutti ormai riconosciamo la predisposizione per la superficie un tempo più usata dello e dallo sport con racchetta.
Il Romano, tormentato, come spesso gli è capitato in carriera, da infinite noie fisiche, dopo aver saltato la stagione sulla terra rossa europea, è tornato a competere a Stoccarda dove ha bissato il titolo conquistato nel 2019, confermandosi, a dispetto di una tradizione italica che di certo non lo supporta, una volta di più un ottimo cavallo da competizione in questo periodo dell’anno dedicato al “grass”.
Beh, Wimbledon quest’anno, per motivi che non saranno approfonditi in questo pezzo, non concederà punti Atp e il bel ragazzone già ospite della scorsa edizione del Festival di Sanremo vedrà scadere 1200 punti che lo porteranno ad abbondonare quella Top Ten in cui ha stazionato in pianta stabile negli ultimi 2 anni.
Ma Church Road rimane comunque Church Road, al netto di qualunque polemica e scelta, e quindi ci si augura di rivederlo combattivo e in forma per quando i giochi si faranno ancora più seri.
Ad oggi il tennista, ex della collega Ajla Tomljanovic, è in semifinale a Londra nel Torneo del Queen’s, del quale è campione in carica, e domani affronterà l’americano Tommy Paul.
Insomma, i motivi di interesse non mancano né per quanto riguarda i giocatori italiani né per quanto riguarda gli innumerevoli campioni che abitano questo sport, che sarà magari difficile da piazzare sulle televisioni – almeno quelle generaliste – per le sue regole che rendono la durata di ciascun match imprevedibile, ma che sa sempre regalare immense emozioni.
Buon Tennis, dunque, e un sentito grazie, da lettore, allo Scriba Gianni Clerici, maestro e mito che ci ha lasciato pochi giorni fa.
Senza la sua penna sopraffina siamo tutti indubbiamente più poveri.
Giuseppe Menzo
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