Ci affacciamo in Europa con molta mestizia, dopo una sconfitta pesante e meritata. Pesano le assenze di Wijnaldum, El Shaarawy e Zaniolo, che avrebbero donato sicuramente più cattiveria, ma si può e si deve giocare anche perché la rosa, seppur non lunghissima, ha elementi di gran spessore.
Un primo tempo intenso e ben gestito dalla Roma che tenta in più di un'occasione di andare a rete.
Parte subito bene, con un angolo su cui Cristante si fionda con troppa veemenza mancando l'incontro con la palla,ma il Ludogorest non si fa intimorire ed è Despodov a rubare palla ed entrare in area, cross per Tekpetey sul secondo palo ma il giocatore non arriva. All'esordio il duo Belotti/Dybala in attacco, orfano di Abrham anche lui infortunato.
Ottime le chiusure di Pat e Cicinho, palla a Verdon che in volata prova l'inserimento per Igor Thiago e Ditry, fallo in area su Pellegrini proprio ad opera di Verdon con animate proteste giallorosse. E' Dybala il fulcro di questa Roma che si muove prevalentemente sulla destra sfruttando la velocità di ripartenza del polacco, forse un po' appannato in questo avvio di campionato, ma è spesso da Pellegrini che partono le intuizioni migliori, tiro di sinistro ma Padt recupera palla in due tempi. I giallorossi gestiscono il pallone cercando di bloccare le ripartenze avversarie, una bolla nel tentativo di trovare varchi e lanciare gli attaccanti in porta. Svilar, protagonista di buone parate, un ottimo acquisto al suo esordio in Europa in maglia giallorossa, poco preciso con i piedi che lo tradiscono in diverse occasioni. Poi l'occasione che la Roma rimpiangerà per tutto il match: Pellegrini davanti alla porta si fa respingere il pallone in angolo in modo scomposto da Nedyalkov, sulla battuta del corner ancora un intervento che stavolta è Padt a mandare sulla bandierina, palo di Mancini di testa sugli sviluppi del calcio d'angolo, poi è Dybala a sbagliare miseramente il destro che viene intercettato da ancora da Nedyalkov.
Sembra un bel gioco, sembra una Roma comunque determinata ma perseguitata dalla solita sfortuna, ci vorrebbe più coraggio.
Inizia il secondo tempo senza cambi, subito occasione Roma, Dybala serve in avanti per Pellegrini controllo del centrocampista e tiro morbido in area che va alto sopra la traversa, occasione mancata di un soffio, con i bulgari non troppo ben organizzati in questo avvio di secondo tempo.
Angolo Roma la palla viene allontanata, Mancini gioca a tutto campo come Pellegrini, buon pressing e possesso palla in area avversaria, i giallorossi riescono a mantenere alto il baricentro, ma soffrono per un intervento scomposto fuori dai pali di Svilar. Più guardinga la difesa dove Ibanez e Smalling si muovono meglio rischiando poco in avanti e supportati da Cristante che mantiene di più la posizione, mentre il lavoro sporco lo abbraccia anche Dybala, impeccabile anche in questo match, sponda di Belotti e tiro a giro della Joya che manda alto.
Piotrowski prova dalla distanza è attento stavolta Svilar.
Ma i bulgari crescono sempre di più, sfruttando le ripartenze ed un pressing più mirato che costringe la Roma a scoprirsi, infruttuosi ma determinati, puntano la porta creando problemi alla difesa che si vede costretta a favorire il rientro dei giocatori per creare superiorità numerica. Da valutare il lavoro degli esterni, che peccano di precisione e non riescono ad entrare in sovrapposizione, un doppio lavoro che toglie fiato e continuità , in special modo Celik che si vede limitare il raggio d'azione da Cicinho. Impreciso Belotti, tocca diversi palloni ma sporca troppo il tocco, ancora poco minutaggio nelle gambe tanto da venir sostituito da Shomurodov. Cambio anche per Celik in favore di Spinazzola, Zalewski si sposta sulla fascia opposta.
Punizione pe la Roma, Pellegrini sul pallone la manda fuori, ne approfitta Piotrowski che invita Cauly all'inserimento optando per un sinistro dalla distanza che non inquadra la porta, ma ci pensa Verdon a verticalizzare per Cauly che punta Smalling mentre Mancini segue Thiago, così il bulgaro apre la difesa e buca la porta. 1-0 con il Ludogorest che va subito vicino al raddoppio.
Escono Mancini, Cristante e Matic per Camara, Bove e Volpato, passando alla linea a quatto a ridosso di Shomurodov. La Roma non esce dall'empasse mentre i padroni di casa gestiscono il match raddoppiando le marcature sul portatore di palla, tornano le azioni sottoporta con l'ennesimo tentativo di Pellegrni che illude a due passi dal portiere avversario. Poi riparte la Roma con Bove, tiro a rientrare in mezzo di Pellegrini e testa di Shomurodov che la infila in porta 1-1 a cinque minuti dalla fine, ma i bulgari non ci stanno e ritornano in vantaggio con Gustavo Nonato appena entrato al posto di Cafumana, controllo in area calcio di destro lasciando sul posto Ibanez 2-1.
6 i minuti di recupero, Ludogorest tutto nella sua metà campo, angolo Roma, Spinazzola tenta il tiro rimediando un altro angolo, cross dentro, fallo dubbio su Dybala ma la palla riparte in contropiede, salva Ibanez. Ultimi sprazzi con Shomurodov ancora in avanti per un Dybala che tenta l'ultimo affondo. Gran moto di orgoglio per Shomurodov, sul mercato fino all'ultimo secondo e protagonista dell'unico gol romanista, sfiorando il secondo e mostrando di poter essere una buona risorsa nonché spalla per l'attacco. In discesa tanti titolari, il cambio di massa operato dal portoghese è come sempre un segnale e fa presagire grossi temporali, ma come si dice: non può piovere per sempre.
Termina 2-1 per i padroni di casa che sfruttano meglio le occasioni nonostante la buona prestazione degli uomini di Mou, più concentrati e attivi nel primo tempo e molto più slegati e fuori tempo nel secondo. Un gran peccato.
Foto Emanuele Gambino / unfoldingroma
Laura Tarani
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