Bayern Leverkusen Roma Semifinale Europa League 2022 2023

Bayern Leverkusen Roma Semifinale Europa League 2022 2023

Terza semifinale consecutiva in tre anni, due finali in due anni, obiettivi difficili da immaginare per noi romanisti.

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Ci siamo.

Terza semifinale consecutiva in tre anni, due finali in due anni, obiettivi difficili da immaginare per noi romanisti.

Mou parte con un 3-5-2, ma esattamente lo stesso 3-5-2 della scorsa settimana, tante le defezioni, diverse le ipotesi di ingaggio contro una squadra che a casa propria può davvero fare male.

Si parte con una Roma subito aggressiva e vicina al gol con Pellegrini; poi piano, piano il Leverkusen comincia a rosicchiare metri relegando la Roma nella propria metà campo.

Così il Bayern comincia a dettare i tempi cercando ripetutamente la porta.

L'azione di Diaby provoca un brivido alle retrovie della Roma grazie anche al movimento di Wirtz che rende più fluida l'azione verso la porta, poi il contropiede in solitaria del giocatore spiazza Ibanez che si trova a correre dietro l'attaccante che tira dalla distanza colpendo, fortunatamente per noi la traversa, mancando di pochissimo il vantaggio.

Una Roma costretta a difendere in maniera massiccia con poca facilità di costruzione in avanti, dove Belotti e Abraham sono obbligati ad arretrare mentre è uno stratosferico Pellegrini capace di coprire tutto il campo senza sosta, a dare freschezza e movimento al gioco.

Cristante prova a staccarsi in avanti per favorire rapidi cambi di gioco, mentre a dirigere il centrocampo un Matic irreprensibile cerca di allineare i compagni provando a contenere i tedeschi in questo momento più aggressivi e troppo spesso vicini alla porta.

Altre due occasioni di Diaby costringono Rui Patricio ad uscire per evitare il peggio e la sassata di Demirbay suona come un campanello d'allarme.

Azmoun anticipa in uscita addirittura Rui Patricio mandando però sopra la traversa il tentativo di andare a rete.

Otto occasioni per i padroni di casa e solo una per la Roma nella prima mezz'ora di gioco, grazie ad un'intensa pressione della squadra ed un lavoro di rifinitura di Wirtz e Palacios studiato per velocizzare palloni e mettere in difficoltà la difesa giallorossa.

Sottotono Spinazzola che non riesce a prendere la spinta sulla fascia e nel contempo anche Bove costretto anche lui a guadare la linea di centrocampo, poi come un fulmine a ciel sereno è proprio il numero 37 a lasciare anzitempo il campo per un fastidio al retto femorale, dentro Zalewski, ma l'arrembaggio del Bayern continua anche con Azmoun dalla distanza.

Altro salvataggio in extremis di Ibanez che si interpone tra il pallone e la traiettoria di tiro, ma è una gran fatica ed una prova di nervi sul filo del rasoio.

La triangolazione tedesca gioca sulla forza di Palacios, Wirtz e Tapsoba, e ancora Bakker e Wirtz in modalità sfondamento, quando a metterci una pezza, nel vero senso della parola sono ancora Mancini ed un provvidenziale Cristante.

Primo angolo Roma al 45' allontanato da Matic verso il portiere. Rosso per Hincapié per l'ennesimo fallo su Belotti, punizione e fischio dell'arbitro per la fine del primo parziale .

Totalmente Leverkusen, 12 tiri in porta solo nel primo tempo, una squadra completamente diversa da quella ospitata a Roma appena una settimana fa, più aggressiva, organizzata ed arrogante.

La bravura della Roma sta nella capacità di reagire e contenere gli avversari, con cuore ma anche con quel pizzico di furbizia che ha permesso alla squadra di Mourinho di raggiungere gli spogliatoi senza subire gol, ma con una sofferenza importante.


Inizia il secondo tempo, dentro Wjinaldum per Belotti. Gioco fermo per presenza di fumogeni sul campo di gioco che riprende dopo due minuti di sosta, Frimpong commette fallo su Zalewski e la Roma riparte con una punizione a favore vicino alla propria area di rigore.

Sensibili cenni di ripresa da parte dei giallorossi grazie alla rapidità di Zalewski ed al peso specifico di Wjinaldum .

Matic si avventa su un buonissimo pallone, Palacios interviene con un brutto fallo a forbice, procurandosi un giallo pesantissimo ed una punizione interessante per la squadra di Mou, Pellegrini sul pallone Tapsoba anticipa Mancini davanti alla porta scongiurando una bellissima palla gol.

Cambio di fronte e punizione per gli avversari , Tapsoba ci mette il piede e rimessa dal fondo per la Roma.

Ancora angolo per il Bayern, la Roma spazza in avanti ma la posizione di Abraham è sempre troppo arretrata per tentare una verticalizzazione in porta ed i giallorossi sono sempre costretti a ripiegare, 65' Azmoun di testa su sassata del compagno dalla distanza direttamente in porta, Rui Patricio abbraccia il pallone ancora una volta, ma è il Leverkusen ad essere ancora pericoloso perché subito dopo il portiere giallorosso ci arriva in extremis senza trattenere, ancora miracoloso l'intervento di Mancini che manda in angolo.

Un match giocato ancora sui nervi con la squadra della Capitale tutta nella propria metà campo che non riesce a costruire azioni capaci di impensierire la metà campo del Bayern completamente concentrata nel riuscire a dribblare linee e avvicinarsi alla porta, altri cartellini a discapito dei giocatori tedeschi ma l'inerzia della partita non cambia, buone le marcature allo stremo delle forze ma serve di tenere la palla lontana dalla zona rossa per cercare di respirare un po' e mettere pressione ad una squadra che forse comincia a sentire i brividi di una possibile esclusione.

Fuori Celik anche lui per infortunio, dentro Smalling che andrà a coprire la difesa mentre Cristante si sposterà in avanti e Bove andrà a coprire sulla destra.

Una sofferenza continua, dove il sacrificio di uomini, tra tutti Zalewski e Pellegrini sembra fare la vera differenza, ancora Azmoun che sfiora il palo alla destra del portiere, sedicesimo tiro verso la porta e ancora quel briciolo di fortuna ad aleggiare sulla Roma.

Pellegrini a terra ed altri minuti persi, probabile un recupero monstre per le continue interruzioni.

Continuano i cambi per il Leverkusen che ormai gioca con una specie di difesa a due cercando il tutto per tutto nel tentativo estremo di riaprire i giochi.

Otto i minuti di recupero, troppi per un match giocato con tanta grinta ma fondamentalmente cercando la rimessa, senza forzare ma soprattutto con una Roma priva di spinta e incapace di attaccare, assediata per 90 minuti ma capace di costruire un muro impenetrabile.

Tattica? Necessità?

Sta di fatto che la Roma dopo 98' stacca il biglietto per la finale di Budapest, grazie al gioco incisivo di Zalewski, freddo e decisivo nei momenti più tesi, alle gambe di Pellegrini; instancabile nel macinare kilometri tra difesa e centrocampo, qualche strappo in attacco ma giusto per il gusto di dare una piccola illusione, la grandissima esperienza e furbizia di Matic che mette ordine si, proprio su quella linea che segna uno spartiacque fondamentale insieme a Wjinaldum, subentrato nel secondo tempo ma in grado di gestire la palla per dare respiro ai compagni, c'è voluto anche un po' dello spiritato Abraham, e la personalità stoica di un Rui Patricio impagabile.

Ragazzi, questa è la Roma che con mille problemi, infiniti infortuni, ma capace di reggere la tensione ed ottimizzare un risultato acquisito nel migliore dei modi possibili. Non sarà stato un bel calcio, ma il risultato assoluto.


Laura Tarani


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