Un debutto da brividi in perfetto stile Lazio quello in Champions League contro l’ Atletico Madrid. La sblocca nel primo tempo una sfortunata autorete di Kamada che spezza il gioco e le idee dei biancocelesti che resistono fino all’ultimo secondo, quando anche il portiere sale in area in cerca della deviazione vincente e finalmente la trova. Termina 1 a 1, un punto che rende tutto più bello, da Champions.
Le scelte.
Cambia qualcosa Maurizio Sarri nell’undici che sfida l’Atletico Madrid: in difesa dentro Pellegrini, Patric, a centrocampo c’è Vecino al posto di Cataldi mentre tridente d’attacco sempre affidato a Zaccagni e Anderson a supporto di Ciro Immobile. L’aria da Champions si fa sentire: lo stadio è caldo e carico. Nonostante i risultati in campionato non siano brillanti, i numeri toccano i 55mila presenti. La curva si fa sentire da subito accogliendo con uno striscione emblematico (“Roma e Lazio saranno sempre casa tua, bentornato Cholo nostro Campione d’Italia”), il grande ex della serata, l’allenatore dell’Atletico Madrid Diego Pablo Simeone.
La Lazio è accorta, concede poco all’avversario, ed è suo il primo affondo verso la porta: lancio di Vecino per Immobile che ci prova, ma è troppo lungo. Al 12^ ci prova Kamada con un tiro “stile Napoli”, para Oblak senza problemi.
Al 18^ la ripartenza dell’Atletico impensierisce i biancocelesti: scappa Griezmann, beffa Patric, ma è bravo Romagnoli a recuperare. Al 22^ perfetto l’intervento di Luca Pellegrini a risolvere in angolo.
Ci prova la Lazio su calcio di punizione: potente al 25^ il tentativo di Zaccagni, Oblak con i pugni salva in angolo. Ed è bravo sempre il numero 20 biancoceleste a prendersi il fallo di Griezmann che costa al numero 7 dell’Atletico il primo giallo della serata.
Luis Alberto solito mattatore della serata. Recuperi e lanci da applausi, si invola verso la porta e al 27^ tenta un tiro a giro che esce da poco, ma si regala i primi applausi della serata.
Al 29^, nel momento migliore, come un fulmine a ciel sereno il vantaggio degli ospiti: porta la firma di Barrios, ma decisivo il tocco di Kamada che spiazza Provedel.
Si mette in salita la strada per la Lazio che al 36^ perde Pellegrini: fuori per infortunio, entra al suo posto Manuel Lazzari.
Lo svantaggio ha spento l’entusiasmo dei biancocelesti che non riescono più a ricompattarsi e creare pericoli nell’area avversaria.
Si va al riposo con la Lazio sotto di un gol: dopo un avvio buono, il gol ha piegato gli uomini di Sarri che non riescono a rialzarsi. L’undici biancoceleste cerca la scossa e lancia il segnale anticipando il rientro in campo: c’è voglia di riscatto dopo un primo tempo deludente nel risultato. Sono gli stessi che hanno concluso il primo tempo, mentre Gimenez prende il posto di Barrios.
Al 49^ il primo dell’Atletico dopo una lunga manovra in cui i biancocelesti stavano a guardare: palla fuori per Witsel che tenta il tiro, centrale e facile per Provedel.
Al 50^ finalmente si vede Ciro Immobile e anche la curva torna a farsi sentire: assist di Zaccagni e tentativo di testa del capitano, deviato in angolo. Prova a rialzare la testa la Lazio, ma sulla ripartenza è sempre un pericolo per la Lazio, salvata al limite da Patric.
Non riesce più a inserirsi la Lazio e al 55^ è clamoroso l’errore di Ciro Immobile che fa esplodere lo stadio: sbaglia completamente il lancio il portiere Oblak, intercetta Anderson che di testa serva Immobile confezionandogli il regalo per il pareggio, ma incredibilmente il bomber prende in pieno il portiere e conquista solo un angolo.
Sbaglia anche Griezmann il colpo del ko, calciando altissimo quello che sembra un rigore in movimento.
Al 60^ cambia Sarri: dentro Isaksen e Guendouzi per Anderson e Kamada, che ha accusato fin troppo il colpo dell’autogol.
Al 66^ è il palo a salvare Provedel che sembrava battuto da un tiro insidiosissimo di Morata. Al 70^ si riscatta Provedel salvando la porta da un tentativo da distanza ravvicinata che sembrava destinato in porta.
Nella Lazio è addirittura Patric a suonare la sveglia: entra in area, palla al piede e libera il tiro. Conclusione da dimenticare, ma incita i tifosi che subito rispondono. Meno decisa la risposta dei compagni.
Al 75^ nella Lazio entrano Cataldi e Pedro per Vecino e Zaccagni.
Il gioco latita: la Lazio si affida alle iniziative dei singoli, ma il dato è che con un Immobile a mezzo servizio è complicato finalizzare. Allora Luis Alberto inventa un tiro dalla distanza che termina alto, Isaksen prova a servire Immobile senza trovarlo e l’Atletico ha gioco facile a chiudersi e ripartire.
Al 92^ ci mette il cuor Cataldi che cerca il tiro della vita, potente dalla distanza a ottiene solo un angolo, che si rivela l’ennesimo, sprecato della serata. La Lazio però ha una storia tutta sua e quando mancavano pochi secondi al fischio finale agguanta un pari tutto cuore, polmoni e guantoni: è Provedel a gonfiare la rete al 94^ e rendere l’esordio meno amaro e sicuramente da brividi.
Enrica Di Carlo
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