Tre punti d’oro, meritati sul campo ma con una sofferenza brutale, gol mancato da Caputo al 93 e 58 secondi con dormita generale del reparto difensivo laziale dopo che Marusic 25 secondi prima divorava il 2 a 0 in maniera folle. Tre punti fondamentali per iniziare la rincorsa ai primi posti della classifica anche in trasferta dopo la vittoria all’Olimpico contro il Frosinone. Una continuità che dovrà essere costante dopo le due sconfitte iniziali con Napoli e Juventus. Alla squadra di Inzaghi serviva ossigeno, serviva morale e serviva fortuna. Sono arrivate tutte e tre e ora bisogna pensare positivo. Si sono visti miglioramenti nel giocatore che dovrà trascinare la squadra per tutta la stagione, quel sogno estivo di molte squadre che la società è riuscita a confermare e che sta alzando il proprio livello, di riflesso cresce tutta la squadra, ovvio che parliamo di Milinkovic-Savic, il Sergente Laziale. Il numero 21 della Lazio oggi ha giocato 67 minuti di buon livello, manca ancora tanto per rivedere il Milinkovic dello scorso anno ma la strada è buona. Inzaghi ha deciso di sostituirlo e va bene cosi se non ha nelle gambe i 90 minuti, il problema è nel sostituto o di quello che Inzaghi pensa il suo sostituto, quel Correa tutto estro e fantasia che però per adesso è solo nuvola e paura, non è tranquillo, si vede ma speriamo bene. Capitolo Luis Alberto, lo spagnolo dopo il gol vittoria contro il Frosinone sembra tornato nel limbo, in un anonimato dove un numero 10 non può mai rimanere per troppo tempo, altrimenti diventa un peso per la squadra. Ma bisogna aspettare anche lui, se lo merita dopo la stagione dello scorso anno. Un simbolo dello scorso anno invece non smette mai stupire, migliore in campo anche oggi pomeriggio, recuperate moltissime palle a centrocampo e barriera insormontabile davanti alla difesa, Lucas Leiva capitano sul campo e leader indiscusso. Poi Parolo, gol vittoria e forma che pian piano torna ad essere accettabile anche per dispetto a Roberto Mancini che lo ha lasciato a casa per le partite della nazionale. Sulla difesa e su Immobile bisogna rimandare a settembre come a scuola, a Ciro arrivano per adesso la metà dei palloni giocabili sotto porta che arrivano lo scorso anno ma anche lui in questo momento non è al massimo della forma fisica e psichica anche se fresco di rinnovo, li difesa non è tranquilla, non è serena, e forse non dipende solo dalle scelte di Inzaghi, forse i giocatori che decide di mandare in campo sono meglio di quelli visti in panchina ed anche qua è solo questioni di meccanismi anche se Acerbi, ultimo arrivato, sembra quello che da maggiori certezze. La parata miracolo di Strakosha al 90esimo sarà di buon auspicio per le prossime partite anche se il ragazzo ha già dimostrato di saper affrontare i momenti no e i momenti si della stagione.
La Partita.
Inzaghi sceglie la formazione tipo per affrontare la banda Andreazzoli, allenatore leader silenzioso di questo giovane Empoli, quindi conferma Radu, Wallace, Acerbi davanti a Strakosha, Leiva, Parolo in mezzo con Marusic e Lulic alle ali, Luis Alberto e Milinkovic-Savic a supporto di Ciro Immobile. Al 5° subito in evidenza Milinkovic con uno slalom tra i difensori dell’Empoli ma la conclusione è da dimenticare. Ci prova ancora il serbo su punizione ma la barriera difende in calcio d’angolo. Tra il 10°e il 30° l’Empoli preme ma la difesa della Lazio tiene bene anche se soffre le scorribande sulle fasce degli empolesi. Al 30° palla gol per l’Empoli, Acquah sfonda il centrocampo laziale e si presenta davanti al portiere della Lazio, ottima parata di Strakosha e sulla risposta Krunic non si fa trovare pronto sparando alto. Poi fino alla fine del primo tempo è solo Lazio in campo, spinge forte la squadra di Inzaghi ma non riesce a trovare il gol, prima con Acerbi al 39° su spizzata da corner poi con Milinkovic su colpo di tacco su assist di Wallace al 45° e al 48° palo ancora di Acerbi su corner di Luis Alberto.
Ripresa senza cambi, ma con la Lazio subito in vantaggio, 47° con Lulic che semina il panino a sinistra, effettua un cross deviato che complice la scivolata di Rasmussen, permette a Parolo di trovarsi a tu per tu con il portiere dell’Empoli e segnare il gol che porterà i tre punti alla Lazio.
Vantaggio meritato che sblocca il risultato e costringe l’Empoli a aprirsi e lasciare spazio alle ripartenze laziali. Al 54° Radu deve uscire per problemi muscolari e Inzaghi comincia a ridisegnare la squadra in campo, dentro Caceres. 67° esce Milinkovic per Correa, e 75° Durmisi per Luis Alberto. È un'altra Lazio in campo e si vede, i nuovi dovrebbero fare di più ma almeno per Correa non è la serata giusta e Durmisi non è entrato ancora nei meccanismi laziali. 88° Immobile in contropiede riesce a tirare verso la porta empolese, Terracciano ribatte sui piedi di Correa che da pochi passi tutto solo centra il palo alla sinistra del portiere, gol divorato dall’argentino che poteva dare tranquillità e serenità al ragazzo e sicurezza del risultato alla squadra di Inzaghi. Al 93° ancora Immobile serve un assist a Marusic che da pochi passi col piede sbagliato spedisce la palla in curva, occasione facile davvero per il ragazzo che quest’anno sta subendo critiche giuste per le prestazioni opache ma che Inzaghi manda sempre in campo forse dimostrando che più forti in quel ruolo non ce ne sono. Ripartenza Empoli e rischio crack in casa Lazio, Fortuna Wallace di distrae dimenticandosi Caputo che tutto solo colpisce verso Strakosha che trova il miracolo giusto al momento giusto. Sarebbe stata una beffa, ma quando si falliscono facili occasioni ci si può aspettare la beffa finale, nel calcio succede molto spesso. Da rivedere parole e gesti di Acerbi verso Wallace, sinonimo che anche essendo ultimo arrivato già sente la pressione e la responsabilità di un reparto, molto criticato quest’anno. Cosa molto positiva, Acerbi ha il compito di non far rimpiangere De Vrij andato via a giugno.
Dicevamo tre punti d’oro, tre punti che riportano la Lazio in una zona di classifica più consona alla squadra di Inzaghi che dovrà ritrovare freschezza fisica e soprattutto il sorriso, il giocare divertendosi che l’anno scorso ha portato la Lazio a sfiorare la Champions all’ultima giornata.
Le premesse ci sono, aspettiamo le prossime partite.
EMPOLI (4-3-2-1): Terracciano; Di Lorenzo, Silvestre, Rasmussen, Veseli; Acquah (75' Traore), Capezzi, Bennacer (81' Mraz); Zajc (60' La Gumina), Krunic; Caputo. A disp: Fulignati, Provedel, Marcjanik, Maietta, Untersee, Brighi, Lollo, Ucan, Jakupovic. All.: Aurelio Andreazzoli
LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Wallace, Acerbi, Radu (54' Caceres); Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic (67' Correa), Lulic; Luis Alberto (75' Durmisi); Immobile. A disp: Proto, Guerrieri, Patric, Basta, Bastos, Badelj, Murgia, Cataldi, Caicedo. All.: Simone Inzaghi
Arbitro: Daniele Orsato (Schio)
Marcatore: 47' Parolo (L)
Ammoniti: Silvestre, Bennacer (E), Parolo, Durmisi, Marusic (L).
Giuseppe Calvano
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