La spiritualità come stadio più elevato di ciascuna linea evolutiva
L’idea di linee evolutive può essere agevolmente compresa facendo allusione al principio delle intelligenze multiple. È riconosciuto ormai senza che vi siano più dubbi in merito che ogni essere umano possiede diversi tipi di intelligenza: logica, matematica, artistica, musicale ecc. Lo sviluppo umano può essere dunque rappresentato come il dispiegarsi di più linee evolutive, ognuna delle quali presenta un proprio sviluppo relativamente autonomo ed indipendente.
Ecco dunque che appare una prima possibile interpretazione di spiritualità: lo sviluppo massimo a cui possiamo attendere in ognuna delle linee evolutive.
A fasi di sviluppo inferiore, questa linea evolutiva mostra un atteggiamento egocentrico, centrato sui propri bisogni e volontà e recante altresì l’incapacità di assumere la prospettiva dell’altro.
La spiritualità come particolare stato di coscienza (Peak-experience)
Un altro approccio plausibile consiste nel considerare dei peculiari stati di coscienza come spirituali, in confronto ad altri più accessibili e, quindi, identificati come ordinari.
L’esperienza di unione, di espansione della coscienza o di completa dis-identificazione dal corpo, o ancora l’esperienza meditativa di trascendenza dell’io sono degli esempi di spiritualità.
La spiritualità come atteggiamento nei confronti della vita
Quest’ulteriore lettura indica la spiritualità come un approccio interiore alla vita.
L’atteggiamento dell’introspezione, della gentilezza, della compassione, di aiuto e di servizio all’altro sono spirituali, in contrapposizione all’egoismo, all’efflorescenza della rabbia, della rivalsa e a tutti quei sentimenti e atteggiamenti che di solito allontanano dall’esperienza di comunione con il prossimo.
Anche un’attitudine interiore di apertura e di accoglienza nei confronti delle esperienze della vita è considerato spirituale, in contrapposizione all’atteggiamento di rifiuto e di chiusura nei confronti delle possibili esperienze spiacevoli che possono presentarsi.
Si tratta, in altri termini, di una predisposizione interiore che può essere anteposta dalla persona ad ognuno degli stadi evolutivi, indipendentemente dallo stato di coscienza in cui si trova.
Ad esempio, scegliere di adottare un codice etico di comportamento è una scelta di maturità interiore, poiché permette di plasmare la propria vita in base ai propri valori. All’opposto, attuare schemi di comportamento rigidi, imposti e non scelti, applicati per paura di punizioni di qualche tipo o dell’opinione altrui riconduce invece a una spiritualità di facciata, ma ad una mendacità di fondo. che non è per nulla costruttiva.
Un possibile approccio alla spiritualità, che include tutti i significati qui esposti, è il seguente:
La spiritualità è il contatto con la propria umanità.
E quindi non il contatto con qualcosa di trascendente - che va oltre all’umano e al terrestre - ma con qualcosa che appartiene all’uomo in quanto individuo consapevole di esistere. Che si tenga in debito conto la spiritualità come lo sviluppo massimo delle linee evolutive, come linea evolutiva a sé, come un particolare stato di coscienza o come un atteggiamento verso la vita, in ogni caso si ha a che fare con aspetti che ci contraddistinguono in quanto esseri umani dotati di consapevolezza.
La crescita spirituale è il riappropriarsi del tutto della propria umanità.
Non il trascendere ed abbandonare la vita, come nel Bypass spirituale, ma il vivere pienamente la propria esistenza, in tutto lo spettro delle sue facoltà, in relazione con altri individui consapevoli e altrettanto umani.
Chiara Zanetti
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