Nella città di Treviso, ogni anno, dal 7 al 23 ottobre è previsto un avvenimento molto importante per i suoi abitanti: la Fiera di San Luca.
Questa festa molto antica, esisteva già nell'anno mille e la si celebrava vicino alle rive del lungo Sile, vicino al porto della città. Uno dei primi documenti che parlano di questo evento è nel diploma di Berengario I, nella Chiesa di San Zeno a Verona. Berengario I, re d'Italia, concedeva al vescovo di Treviso, Adalberto, dei diritti sul mercato del Porto Trevigiano, in tal modo Adalberto entrava in possesso su tutta la Fiera.
In antichità, le Fiere di San Michele di Melma che erano quelle più antiche e celebri, festeggiate il 29 settembre, consistevano in un enorme mercato e varie esposizioni che attiravano venditori da tutto il Nord Italia, però a partire dal 1200, la Fiera fu spostata al 18 ottobre, giorno di San Luca.
Le Fiere di San Luca, oggi, si presentano come un avvenimento solenne e intrinseca nella storia trevigiana, e il luogo che occupano le giostre e gli stand delle fiere, è il Prato, un parcheggio enorme situato sul retro dell'ospedale maggiore Ca' Foncello, presso le rive del fiume Sile.
Una Fiera che porta con sè tradizioni secolari, per la degustazione culinaria di vini e cibi tipici, ma anche luogo ludico che attira ogni anno persone da Treviso e provincia, stimando al giorno circa diecimila presenze. Il disagio di tanta presenza di pubblico però lo si riscontra presso chi abita vicino al Prato, in cui un terreno adibito a parcheggio per l'ospedale, una volta occupato dalle Fiere, diventa problematico e molte macchine occupano posti riservati ai residenti oppure creando disagio nelle strade strette.
Ogni anno la situazione è sempre la stessa, dove c'è divertimento c'è anche tanto caos e tanta inciviltà, come la si riscontrano nei fatti di cronaca di ogni giorno.
Evelyn Grazia Nericcio
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